Harappa è un sito archeologico nella regione del Punjab, nel Pakistan nord-orientale, nei pressi della cittadina di Harappa da cui prende il nome.
Era una delle più importanti città fortificate della civiltà della valle dell'Indo e della cosiddetta "cultura del Cimitero H".
La città fiorì intorno al 3300 a.C. circa, fino al 1600 a.C. ed era bagnata dal fiume Ravi, anche se i primi stanziamenti di coltivatori relativi ai pressi del bacino dell'Indo risalgono alla metà del VII millennio a.C.[1]
In un periodo compreso fra il 2600 ed il 1900 a.C. ad Harappa venne introdotto uno dei più antichi metodi di scrittura del subcontinente indo-pakistano; in modo analogo ai sumeri, venne ideata una scrittura sillabica, comprendente circa 400 segni diversi. In questo periodo si intensificarono i traffici commerciali con la Mesopotamia, la Penisola Arabica e le pianure della Battriana.
Dopo il 1800 a. C. iniziarono una serie di cambiamenti climatici, tra cui l'aumento dell'intensità dei monsoni invernali e la diminuzione dei monsoni estivi, che resero sempre meno agevole la coltivazione per inondazione. Verso il 1600 a. C. il sito fu definitivamente abbandonato in favore, principalmente, delle piccole alture ai piedi dell'Himalaya, dove però non si ricostituirono più complessi abitativi così estesi ed elaborati. La popolazione rimanente si disperse in piccoli villaggi nei quali la loro cultura subì un impoverimento, con l'abbandono dell'uso della scrittura[2].
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