Ruhnu (in lettone Roņu, in svedese Runö, in lituano Ruonių sala, in russo Рухну Rukhnu) è un'isola e un comune rurale dell'Estonia occidentale, nella contea di Saaremaa. Il territorio comunale corrisponde interamente a quello dell'omonima isola del Golfo di Riga, in passato nota come Runö (in svedese e in tedesco). L'isola è anche detta: la perla del Golfo di Riga. Il centro amministrativo è l'omonima località (che in lingua estone si dice Küla), unico luogo abitato dell'isola. Amministrativamente fa parte della contea di Saaremaa.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Occupazione sovietica delle repubbliche baltiche e Storia dell'Estonia.

I primi artefatti archeologici di attività umane in Ruhnu, si pensa essere relativi alla caccia stazionale delle foche, intorno al 5000 a.C. Il periodo degli arrivi dei primi insediamenti di popolazioni scandinave in Ruhnu non è conosciuto.

Probabilmente non precede il periodo delle Crociate del nord all'inizio del XIII secolo, quando le genti indigene di tutte le terre intorno al golfo di Riga vennero convertire alla Cristianità e soggiogati all'Ordine teutonico. Il primo documento che cita l'isola Ruhnu, e la sua popolazione svedese, consiste in una missiva del 1341.

Ruhnu è stata sottoposta al Regno di Svezia (1621-1708, formalmente fino al 1721) e successivamente all'Impero russo sino alla prima guerra mondiale, quando venne occupata dall'impero tedesco (1918).

Dopo la guerra, per iniziative locali l'isola torna ad avere popolazione svedese e, nonostante le rivendicazioni territoriali della Lettonia, gli isolani accettano invece di divenire parte della nuova ed indipendente Estonia nel 1919. Secondo un censimento effettuato nel 1934, Ruhnu aveva una popolazione di 282, comprendenti 277 abitanti di etnia svedese e 5 di etnia estone.

Durante la seconda guerra mondiale, Ruhnu, insieme al resto dell'Estonia, venne prima occupata dall'Unione Sovietica (1940–1941) e poi dalla Germania nazista (1941–1944). Nel novembre 1943, un primo gruppo di 75 isolani si trasferiscono in Svezia. Nell'agosto 1944, appena prima dell'inizio della seconda occupazione Sovietica, l'intera rimanente popolazione dell'isola, con l'eccezione di appena due famiglie, ripara via nave in Svezia. Durante il periodo dell'occupazione sovietica dopo il 1944, l'isola venne ripopolata con civili estoni ed inoltre venne utilizzata come base di una piccola guarnigione di militari sovietici. Il numero degli abitanti non superò mai le 400 unità, negli anni Settanta, dopo una grave tempesta, larga parte della popolazione dovette essere trasferita sulla terraferma. Attualmente vi risiedono stabilmente circa 70 persone, che aumentano con il turismo, durante i mesi estivi.

Fotografie di:
Jaan Künnap - CC BY-SA 4.0
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