日本の便所 ( Toilette in Giappone )

Le toilette in Giappone rivestono un importante ruolo all'interno della cultura del Paese, ove la pulizia e l'igiene sono tenute in grande considerazione. Nelle piccole abitazioni giapponesi la stanza della toilette è una delle poche aree della casa che consenta una certa intimità, poiché le varie generazioni che compongono la famiglia sono costrette a vivere a stretto contatto; per questo motivo vi è una grande attenzione rivolta alle tecnologie che rendono le toilette e i bagni più puliti e confortevoli e i giapponesi sono disposti a spendere molto per le migliorie di questa parte della casa.

La toilette è generalmente separata dalla stanza adibita alla pulizia del corpo, poiché nella cultura giapponese vi è la tendenza a dividere le aree considerate "pulite" da quelle "non pulite", e si cerca di mantenere minimo il contatto tra esse. Questa pratica ha origini antiche e risale a quando, nel periodo Edo, le toilette erano delle piccole cabine in legno poste di fuori delle abitazioni e, per recarvisi, era necessario indossare le scarpe. Nel Giappone moderno si usa ancora indossare delle ciabatte quando ci si reca al bagno, il cui pavimento è considerato non pulito; questo è solo uno degli aspetti culturali legati alle toilette giapponesi, che sovente sono causa di confusione per gli stranieri non abituati agli usi e costumi del Paese.

Fino alla seconda guerra mondiale i sanitari più diffusi in Giappone erano i vasi alla turca e gli orinatoi, che ancora è possibile trovare negli edifici in stile tradizionale e all'interno delle toilette pubbliche; dopo il conflitto si diffusero gli occidentali vasi sanitari con sciacquone e negli anni ottanta furono introdotti i water con funzioni di bidet, che nel 2018 erano già installati nell'80% delle case giapponesi. Questi sanitari, scarsamente diffusi al di fuori dei confini giapponesi, sono comunemente chiamati washlet, una crasi delle parole inglesi wash (lavaggio) e toilet, e includono svariate comodità moderne.

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