Contesto di Cina

La Repubblica Popolare Cinese (中華人民共和國T, 中华人民共和国S, Zhōnghuá Rénmín GònghéguóP ), detta anche solo Cina (中國T, 中国S, ZhōngguóP; lett. "Paese centrale"), è uno Stato dell'Asia orientale. Il nome Cina può tuttavia fuorviare, esistendo anche la Repubblica di Cina, comunemente nota come Taiwan (o Formosa); a tal proposito la Repubblica Popolare Cinese è altresì indicata come Cina popolare, al fine di distinguerla da Taiwan (detta invece Cina nazionalista). Entrambe le entità reclamano il controllo sul territorio complessivo cinese. La Repubblica Popolare Cinese, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi...Leggi tutto

La Repubblica Popolare Cinese (中華人民共和國T, 中华人民共和国S, Zhōnghuá Rénmín GònghéguóP ), detta anche solo Cina (中國T, 中国S, ZhōngguóP; lett. "Paese centrale"), è uno Stato dell'Asia orientale. Il nome Cina può tuttavia fuorviare, esistendo anche la Repubblica di Cina, comunemente nota come Taiwan (o Formosa); a tal proposito la Repubblica Popolare Cinese è altresì indicata come Cina popolare, al fine di distinguerla da Taiwan (detta invece Cina nazionalista). Entrambe le entità reclamano il controllo sul territorio complessivo cinese. La Repubblica Popolare Cinese, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, è il paese più popoloso al mondo.

La Cina è una repubblica popolare in cui il potere è esercitato dal Partito Comunista Cinese (中国共产党 oppure 中共). Il governo ha sede nella capitale Pechino (北京首都) ed esercita la propria sovranità su ventidue province (省), cinque regioni autonome (自治区), quattro municipalità direttamente controllate (直辖市) (Pechino 北京, Tientsin 天津, Shanghai 上海 e Chongqing 重庆) e due regioni amministrative speciali 特别行政区 (Hong Kong 香港 e Macao 澳门) parzialmente autonome.

La Cina rivendica la propria sovranità anche su Taiwan, che a propria volta rivendica la propria sovranità sulla Cina continentale. L'isola è rimasta dal 1949 sotto il controllo del governo della Repubblica di Cina (中華民國 o Taiwan), che precedentemente governava anche la Cina continentale, ed è rivendicata dalla Repubblica Popolare Cinese come provincia di Taiwan. La complessa condizione politica di Taiwan è una delle conseguenze della guerra civile cinese, che ha preceduto la fondazione della Repubblica Popolare Cinese.

Con la sua superficie di circa 9 572 900 km², la Cina è il quarto stato più grande del mondo per superficie. Il paesaggio della Cina è vasto e diversificato: va dalle steppe della foresta e i deserti dei Gobi e del Taklamakan nell'arido nord alle foreste subtropicali e umide del sud. L'Himalaya, il Karakorum, il Pamir e il Tian Shan sono le catene montuose che separano la Cina meridionale dall'Asia centrale. Il Fiume Azzurro (长江) e il Fiume Giallo (黄河), rispettivamente il terzo e il sesto più lunghi del mondo, scorrono dall'altopiano del Tibet verso la costa orientale, densamente popolata. La costa della Cina lungo l'oceano Pacifico è lunga circa 14 500 chilometri ed è delimitata dal mare di Bohai, dal mar Giallo, dal mar Cinese Orientale e dal mar Cinese Meridionale. L'antica civiltà cinese, una delle più antiche al mondo, si sviluppò inizialmente nelle pianure comprese tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro. A partire dall'età del bronzo, verso la fine del II millennio a.C., si ha evidenza di strutture feudali, in cui i nobili si raccoglievano intorno a monarchie ereditarie. Vi sono testimonianze di una casata regnante nella prima metà del I millennio a.C., nota come dinastia Zhou (周朝), il cui declino condusse alla nascita di un discreto numero di regni indipendenti in competizione per il predominio sulla regione (periodo delle Primavere e Autunni, 春秋), con stagioni di conflitto che si fecero particolarmente accese nel periodo che va dall'VIII al III secolo a.C. Nel 221 a.C. lo Stato di Qin sconfisse e conquistò i territori di tutti gli altri Stati combattenti, dando vita al primo impero della storia cinese sotto la guida del primo imperatore cinese Qín Shǐ Huángdì della dinastia Qin (秦朝).

Da quel momento il titolo di imperatore della Cina divenne il sinonimo della raggiunta supremazia. La dinastia Qin non durò a lungo, infatti i popoli precedentemente conquistati vennero poco dopo riuniti sotto l'egida della dinastia Han (汉朝, III secolo a.C. - III secolo d.C.). I quattro secoli in cui regnarono i sovrani della dinastia Han sono considerati cruciali per la definizione e l'affermazione della identità culturale cinese, tanto da divenire il termine con cui i cinesi definirono se stessi (con il termine appunto di etnia o popolo han, 汉族). Da allora, la storia cinese ha visto l'alternarsi di periodi di divisione e fasi di unificazione, con conseguenti periodi di frammentazione, contrazione o espansione territoriale, sotto l'egida di diverse dinastie, talora di etnia straniera, come avvenuto nel caso dei mongoli o dei mancesi.

L'ultima dinastia fu quella dei Qing, il cui regno si concluse nel 1911 con la fondazione della Repubblica di Cina (中华民国). Dopo la sconfitta dell'Impero giapponese (大日本皇国) durante la seconda guerra mondiale, il Paese fu scosso dalla guerra civile, che vedeva contrapposte le forze nazionaliste del Kuomintang (国民党), il partito che allora deteneva il governo del paese, e le forze facenti capo al Partito Comunista Cinese. Nel 1949 la guerra si concluse con la sconfitta del Kuomintang e la conseguente fuga del governo nazionalista sull'isola di Formosa, nella cui capitale Taipei (台北) ha tuttora sede l'attuale Repubblica di Cina, altresì nota come Taiwan. In seguito alla vittoria conseguita sul continente, il 1º ottobre del 1949 a Pechino le forze comuniste guidate da Mao Zedong proclamarono ufficialmente la nascita della Repubblica Popolare Cinese.

Dopo l'introduzione di riforme economiche nel 1978, l'economia cinese è diventata quella dalla crescita più rapida al mondo. A partire dal 2013, è la seconda economia più grande al mondo sia come PIL totale nominale sia per parità di potere d'acquisto; per quanto riguarda solamente il PIL nominale, invece, la Cina ha sorpassato il Giappone, sino ad allora seconda potenza mondiale dal 1987, nel 2010. Nel 2022, il prodotto interno lordo cinese è sui ventimila miliardi di dollari. Essa è anche il più grande esportatore e importatore di merci al mondo. La Cina è ufficialmente uno Stato munito di armi nucleari e ha il più grande esercito permanente del mondo, con il secondo più grande bilancio della difesa. È, inoltre, membro dell'ONU dal 1971, quando ha preso il posto della Repubblica di Cina tra i seggi dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e quindi gode del potere di veto. La Cina è anche membro di numerose organizzazioni multilaterali, tra cui l'OMC, l'APEC, il BRICS, l'Organizzazione di Shanghai per la cooperazione, il BCIM e il G20. La Cina, unanimemente riconosciuta come grande potenza dal consesso internazionale, è una potenziale superpotenza secondo un certo numero di accademici e analisti che si occupano di questioni militari, politiche ed economiche.

Dissidenti politici e gruppi per i diritti umani hanno denunciato la dittatura del governo cinese per diffuse violazioni dei diritti umani, tra cui repressione politica, repressione delle minoranze religiose ed etniche, censura, sorveglianza di massa e la violenza utilizzata nel reprimere il dissenso, come quella esibita durante le proteste di piazza Tienanmen del 1989.

Di più Cina

Informazioni di base
  • Moneta Renminbi cinese
  • Nome originale 中华人民共和国
  • Prefisso telefonico +86
  • Dominio Internet .cn
  • Mains voltage 220V/50Hz
  • Democracy index 2.27
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 1443497378
  • La zona 9596961
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Cina.
    ...Leggi tutto
      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Cina.
    Cosmologia mitologica  Grande Tempio di Xuanyuan Huangdi, a Huangling, Yan'an, Shaanxi. 黄帝 Huángdì è una figura storico-religiosa fondamentale per la civiltà cinese; simbolo del sovrano cosmico che, come axis mundi, congiunge il Cielo (del cui polo è personificazione) con la Terra. Huangling è il luogo dove, secondo i miti tradizionali, il Dio Giallo nella sua incarnazione mortale (軒轅 Xuānyuán) sarebbe stato sepolto. Altro Tempio del Dio Giallo a Jinyun, Lishui, Zhejiang. Templi di tal sorta sono molto diffusi nella Cina odierna, in virtù della grande importanza data dal governo del Paese al culto di Xuanyuan. Cerimonia pubblica al Tempio di Shennong Yandi a Suizhou, in Hubei. Shennong Yandi è il dio dell'agricoltura, della tecnica, e antenato dei Cinesi del sud.
      Lo stesso argomento in dettaglio: Tre augusti e cinque imperatori.

    Più si risale indietro nella storia della Cina, più i fatti documentati si intrecciano con la mitologia di questa civiltà. I grandi antenati, progenitori delle etnie che popolano la Cina e istitutori della civiltà cinese, sono considerati il riflettersi nel piano della materia di divinità cosmiche (ordinatrici del mondo). Tra di essi sono di precipua importanza Fuxi, Nüwa e Shennong, rispettivamente personificazioni delle potenze numinose del Cielo (Tian), della Terra (Di) e della razionalità umana (ren); e i Cinque Dèi (Wufang Shangdi) — il Dio Giallo, il Dio Nero, il Dio Blu/Verde, il Dio Rosso e il Dio Bianco —, manifestazioni nello spazio (le quattro direzioni più il centro) e nel ciclo del tempo dell'anno (le quattro stagioni), ognuna caratterizzata da uno dei cinque elementi e da uno dei cinque pianeti/stelle del sistema del Sole, della potenza del supremo Dio del Cielo (Tian o Shangdi), identificata come operante nel polo nord della volta celeste.

    Tra le figure degli dèi-antenati fondatori hanno primaria importanza Huangdi (黃帝, il "Dio Giallo" o "Imperatore Giallo", omofono del titolo poi usato dagli imperatori, scritto però con i grafemi 皇帝, che significano "divo imperatore" o "divo re") — che rappresenta il centro e asse della cosmologia del Dio del Cielo, da cui il suo nome come essere terreno, 軒轅 Xuānyuán, che significa "Asse del Carro" del polo nord celeste — e sua moglie Leizu: l'uno sarebbe l'ideatore dell'intera tradizione culturale-statuale cinese e sarebbe il progenitore di tutti i Cinesi Han, l'altra avrebbe introdotto nella Valle del Fiume Giallo l'uso del baco da seta. Altri poi gli dèi-antenati o eroi culturali di grande importanza, tra cui Yu il Grande, vissuto alla fine del III millennio a.e.v., identificato come colui che introdusse l'uso delle armi di bronzo.

    Prime dinastie

    La tradizione cinese tramanda l'esistenza di tre antiche dinastie nel periodo che precede il III secolo a.C (nel 221 a.C. ci fu l'avvento dell'impero Qin, il primo impero della storia cinese). Secondo il mito, la più antica dinastia sarebbe quella degli Xia (夏朝) intorno al 2100 a.C, che venne soppiantata dalla dinastia Shang (商朝), la quale cedette infine il posto a quella dei Zhou.

    Se si includono le dinastie riportate dalla tradizione, la storia complessiva delle dinastie cinesi coprirebbe perciò un arco di quattro millenni.

    Dalla preistoria all'età del bronzo
      Lo stesso argomento in dettaglio: Culture neolitiche cinesi e Lista di siti dell'età del bronzo in Cina.

    Le tracce più antiche di Homo erectus ritrovate in Cina sono quelle dell'uomo di Yuanmou (袁某直立人). Nel 1965 nel distretto di Yuanmou vennero ritrovati due denti incisivi appartenenti ad un ominide maschio adulto rinominato Homo erectus Yuanmouensis. Gli incisivi sono stati fatti risalire, attraverso la datazione archeomagnetica a 1.700.000 anni fa. Esso costituisce l'ominide più antico ritrovato non solo in Cina ma nell'intera Asia.[1] L'Homo erectus meglio studiato è invece l'uomo di Pechino (北京人), risalente a 780.000-680.000 anni fa. I fossili di Homo sapiens più antichi risalgono invece a 18.000-11.000 anni fa. Grazie ai cambiamenti climatici che seguirono il ritiro dei ghiacci, tra il VIII e il IV millennio a.C. si assistette alla transizione da comunità di cacciatori-raccoglitori a gruppi dediti all'agricoltura e all'allevamento del bestiame.[2]

    I reperti archeologici testimoniano l'esistenza di un gran numero di comunità umane insediatesi su un vasto territorio che comprende le valli del Fiume Azzurro e del Fiume Giallo. La caratteristica principale di questi insediamenti risiede nell'altissimo grado di differenziazione culturale che si riscontra nei manufatti, nella struttura delle abitazioni e in generale nelle testimonianze della vita collettiva di ciascuna comunità.[3] Secondo gran parte degli storici e archeologi moderni il modello più credibile per le origini della civiltà cinese si basa quindi su una molteplicità di culture regionali sviluppatesi in maniera autonoma, caratterizzate da sfere di influenza che talvolta entravano in contatto tra loro.[4] L'adozione di questo modello policentrico segna un netto punto di svolta rispetto alla tesi tradizionale (frutto dei miti fondativi e delle tradizionali cronache imperiali), fondata sull'idea di un'origine unitaria della civiltà cinese, e rappresenta uno dei più importanti risultati scientifici raggiunti grazie all'introduzione della storia e dell'archeologia moderne in Cina agli inizi del XX secolo.[3]

    A partire dal III millennio a.C. gli scavi archeologici testimoniano l'esistenza di diverse comunità urbane, sparse su insediamenti di epoca neolitica: molti dei quali si trovano nelle pianure circostanti il fiume Giallo. I più antichi manufatti di bronzo mai ritrovati in Cina risalgono invece al 3100-2700 a.C., nel sito archeologico della cosiddetta cultura di Majiayao (马家窑). Esistono reperti riconducibili a diverse culture dell'età del bronzo, ma l'utilizzo di questo materiale rimase molto diffuso fino al V secolo a.C.

    L'epoca pre-imperiale
    Questa voce o sezione sull'argomento Cina è ritenuta da controllare.
    Motivo: va controllata e riscritta
    Partecipa alla discussione e/o correggi la voce. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

    La prima dinastia di imperatori cinesi è la dinastia Xia, fondata dal Grande Yu che lasciò il trono al figlio Qi e ai suoi discendenti, nel 2200 a.C.: l'ultimo Xia fu Jie, che venne detronizzato nel 1766 a.C. dai fondatori della successiva dinastia Shang. Durante quest'ultima nascono i primi pittogrammi, incisioni su dorsi di tartaruga a scopo augurale e divinatorio, che in seguito divennero gli ideogrammi della scrittura cinese: questa venne poi codificata durante il regno della dinastia successiva, gli Zhou, che regnarono dal 1122 a.C. al 770 a.C. In questo periodo il regno è sempre più diviso e iniziano le prime lotte fra province, che si accentua durante il periodo Chunqiu (primavere e autunni) 770-476 a.C., che segna l'ingresso della Cina nell'età del ferro: in questo periodo nasce e insegna Confucio (孔夫子). Alla fine la litigiosità dei principi locali smembra il regno degli Zhou e si apre con il periodo dei regni combattenti, in cui la Cina è frammentata in una decina di regni in perenne lotta fra di loro. In realtà, anche se queste dinastie sono incluse tra quelle imperiali, fino al 221 a.C. l'impero cinese propriamente detto non esiste, poiché questi regni non estendono il loro controllo se non su una parte della Cina. I poteri locali sono inoltre ancora molto forti e l'economia è basata sulla schiavitù, un po' come succede nell'Impero romano. È lo stesso primo imperatore della dinastia Qin (秦始皇帝) che avrebbe poi unificato la Cina a inventare un nuovo titolo, Huangdi, per designare una forma più alta di autorità e potere: quello dell'imperatore di tutta la Cina.

    La Cina imperiale
    Questa voce o sezione sull'argomento Cina è ritenuta da controllare.
    Motivo: va controllata ed eventualmente riscritta dagli Han in poi
    Partecipa alla discussione e/o correggi la voce. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
     Territori occupati dalle dinastie e dagli Stati moderni della storia cinese

    Alla fine del III secolo a.C. rimanevano pochi grandi Stati indipendenti retti da diversi principi o re (S, wángP), caratterizzati da un sistema di alleanze in costante trasformazione. Tra i vari regni si distinse il regno di Qin, che si rese protagonista di una lunga campagna di conquiste militari, che provocò il capitolare degli altri Stati uno dopo l'altro. Questa campagna di espansione e unificazione territoriale durò lunghi anni e si concluse con la conquista e l'annessione dell'ultimo degli Stati avversari nel 221 a.C.

    Per la prima volta dopo secoli tutti i territori della Cina allora conosciuta erano sotto il dominio di un unico sovrano. In cerca di una nuova legittimazione, il sovrano di Qin abbandonò il titolo di re (王, wáng) per assumere quello di imperatore (皇帝, appellativo che fino a quel momento era rimasto prerogativa dei sovrani delle mitiche dinastie Xia, Shang e Zhou e che nessun signore, re o principe locale aveva mai deciso di reclamare per se stesso.

    Il re Qin divenne perciò "primo augusto imperatore di Qin", assumendo il nome formale di Qín Shǐ Huángdì e proclamando la nascita della dinastia Qin e con essa l'avvio della storia dell'impero cinese. Sotto l'egida di Qin Shi Huang avvenne la prima vera e propria unificazione politica, monetaria, militare e culturale del Paese: grazie all'impegno del primo ministro Li Si (李斯), un unico sistema di scrittura venne codificato e imposto per la prima volta in maniera uniforme su tutto il territorio dell'impero. È in questo periodo che si costruirono alcuni dei primi tratti della Grande Muraglia per proteggersi dalle incursioni nemiche (长城).

    La dinastia Qin sopravvisse pochi anni alla morte del primo sovrano: pochi anni dopo l'impero cadde preda della guerra tra due dei suoi più grandi generali. Il generale che uscì vittorioso dallo scontro ascese al trono imperiale con il nome di primo sovrano di una nuova dinastia, gli Han.

    La dinastia Han regnò dal 206 a.C. fino al 220 d.C.: sotto la dinastia Han si apre ufficialmente la via della seta (丝绸之路) e inizia il commercio con le province romane d'occidente. L'impero comincia a espandersi nell'Asia continentale, mentre il confucianesimo si afferma come ideologia della classe dirigente cinese. Nel 105 a.C. viene inventata la carta. Al cadere della dinastia Han l'impero si spezza di nuovo in tre Stati (periodo dei tre regni 三国, 220-265): regno Wei (魏国) a nord, regno Shu (蜀国) nell'attuale provincia del Sichuan e il regno Wu (吴国) a sud. La divisione è favorita dall'introduzione della religione buddista.

     Una delle statue che fa parte dell'esercito di terracotta nella tomba dell'imperatore Qin a Xi'an

    Segue la dinastia Jìn (晋朝), denominata "occidentale" nel periodo tra il 265 e il 316, durante la quale si verifica una riunificazione per un breve periodo, e "orientale" nel periodo tra il 317 e il 420 che vede Nanchino (南京) come capitale; dal 420 al 589 circa la Cina rimane divisa tra le dinastie del nord e del sud, mentre una nuova riunificazione avviene sotto la dinastia Sui (隋朝) tra il 581 e il 618, durante la quale la capitale diventa Xi'an (西安); dal 618 al 907 succede la dinastia Tang (唐朝), uno dei periodi di massima fioritura della cultura cinese, mentre il periodo dal 907 al 960 viene detto "delle cinque dinastie e dieci regni". Dal 960 al 1279 l'impero viene dominato dalla dinastia Song (宋朝). Tra il periodo Tang e quello Song vengono inventate la polvere da sparo, la stampa e la bussola.

    Il periodo successivo è segnato dall'invasione dei Mongoli (蒙古), civiltà che si trovava vicino all'impero cinese, sotto la guida di Gengis Khan e dei suoi discendenti, i quali liquidano la dinastia Song e fondano dal 1279 al 1366 con Kublai Khan (忽必烈, Hūbìliè) la dinastia Yuan (元朝), all'inizio della quale risalgono i viaggi di Marco Polo (马可波罗) in Cina. Inizialmente la Cina fa parte dell'Impero mongolo e Kublai Khan era al tempo stesso sovrano di entrambe le entità territoriali; con la frammentazione dei vari Khanati, la dinastia Yuan si limita a governare la Cina. Il dominio mongolo è caratterizzato da una grave crisi demografica e gli invasori faticano a integrarsi con i vinti fino a che una rivolta popolare porta alla cacciata dei Mongoli e alla fondazione di una nuova dinastia nazionale, la dinastia Ming (明朝), dal 1368 al 1644. Sotto i Ming la Cina nel XV secolo costruisce in tre anni 1.681 navi《漕船志》1501, di cui molte in grado di navigare nell'oceano aperto. Successivamente, per le pressioni dei Mongoli e dei Tartari, la Cina dovette impiegare le sue forze nella difesa dei confini sottraendole all'espansionismo marittimo, nel 1525 fu dato ordine all'esercito di distruggere qualsiasi vascello oceanico cinese che fosse stato avvistato lungo le coste; tale decisione fu la premessa del declino dell'impero cinese[ 1493 : uncovering the new world Columbus created ].

    In seguito alla crisi dei Ming, i Manciù invadono la Cina e la conquistano fondando la dinastia Qing (清朝), rimasta al potere dal 1644 al 1912, la quale porta l'impero alla massima estensione territoriale, ma lentamente verso una crisi irreversibile. All'interno della Dinastia si consumarono disordini interni che culminarono con la Ribellione dei Turbanti Rossi, la fallita Ribellione dei Taiping che devastò la Cina meridionale negli anni 1850 e 1860 e la Rivolta di Dungan nel nord-ovest. A metà del XIX secolo, la dinastia affrontò l'imperialismo occidentale nelle Guerre dell'oppio con Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti d'America ed Impero Russo (durante la Seconda guerra dell'Oppio). La pace delle Due guerre prevederà un risarcimento dei danni di guerra, l'apertura dei porti al commercio con le potenze occidentali, a consentire l'extraterritorialità per i cittadini stranieri e a cedere Hong Kong ai britannici (Trattato di Nanchino del 1842, Trattati di Tientsin nel 1858 e la Convenzione di Pechino nel 1860). Nel 1894 scoppiò la Prima guerra sino-giapponese, che si concluse nel 1895 e portò alla perdita dell'influenza cinese sulla penisola coreana e alla cessione di Taiwan al Giappone.

    Dopo la guerra sino-giapponese del 1895 gli abitanti dei villaggi della Cina settentrionale iniziarono a temere l'espansione delle sfere di influenza straniere. Vi fu dunque una violenta rivolta anti-straniera, anti-cristiana e anti-imperialista in Cina tra il 1899 e il 1901, promossa dai Boxers, nominati così dagli inglesi perché molti di loro praticavano le arti marziali cinesi, chiamate all'epoca Chinese Boxing. L'Alleanza delle otto nazioni invase la Cina per sconfiggere i Boxer e i loro sostenitori Qing. La Ribellione dei Boxer si concluse con il Protocollo dei Boxer.

    Nel XIX secolo iniziò la grande diaspora cinese. Alle perdite dovute all'emigrazione si aggiunsero conflitti e catastrofi come la carestia della Cina settentrionale del 1876-1879, in cui morirono tra i 9 e i 13 milioni di persone.

    L'imperatore Guangxu elaborò un piano di riforme nel 1898 per stabilire una moderna monarchia costituzionale, ma questi piani furono ostacolati dall'imperatrice Cixi.

    Infine la Rivoluzione Xinhai del 1911-1912 mise fine alla dinastia Qing e istituì la Repubblica di Cina, dopo l'abdicazione di Pu Yi, l'ultimo imperatore della Cina, il 12 febbraio 1912.

    La Repubblica di Cina
      Lo stesso argomento in dettaglio: Intellettuali cinesi in Giappone.
     Dominio cinese nel continente asiatico nel 1937 Il Palazzo d'Estate a Pechino, con il lago Kunming utilizzato come pista da pattinaggio; il complesso fa parte di un parco, uno dei più belli della capitale cinese

    La Repubblica di Cina partecipò alla prima guerra mondiale schierandosi con le potenze alleate. Il contributo militare cinese al conflitto fu limitato a causa della relativa arretratezza dell'apparato bellico, mentre dal punto di vista economico la Cina fornì supporto alle industrie degli Alleati grazie all'invio di manodopera cinese. Partecipò anche alla seconda guerra mondiale, schierandosi contro l'Asse.

    Due guerre civili fra i nazionalisti filoamericani di Chiang Kai-shek (o, in cinese standard, Jiang Jie-Shi 蒋介石) e i comunisti di Mao Zedong (o, nella vecchia trascrizione, Mao Tse-Tung 毛泽东) (1927-1937 e 1945-1949), intervallate dall'invasione giapponese (1937-1945), sarebbero poi terminate con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese di Mao, il 1º ottobre 1949, e della Repubblica Di Cina, detta comunemente Taiwan, sull'isola di Formosa e altre isole (Penghu, Kinmen e Matsu), ancora oggi sotto il controllo della Repubblica di Cina.

     Mao Zedong proclama la nascita della Repubblica Popolare Cinese il 1º ottobre 1949La Repubblica Popolare Cinese

    Il nuovo governo riunificò il territorio e diede una struttura economica di tipo socialista al Paese, con la nazionalizzazione delle industrie, la creazione delle comuni e la redistribuzione delle terre dei latifondisti ai contadini attraverso iniziative politiche ed economiche che costarono la vita a milioni di persone.[5]

    Nella seconda metà del Novecento si afferma una linea economica che inizialmente segue il modello sovietico e poi tenta un percorso alternativo che porterà al disastro del grande balzo in avanti (大跃进). La terribile carestia, la repressione, i lavori forzati e la Rivoluzione Culturale (文化大革命), in cui furono protagoniste le Guardie rosse (红卫兵), provocheranno decine di milioni di morti.[6][7][8]

    L'apertura alla proprietà privata

    Dopo le molteplici carestie nel Paese, negli scontri politici interni del partito si afferma Deng Xiaoping (邓小平), che riorganizza l'economia cinese, favorendo il riconoscimento costituzionale della proprietà privata e l'apertura del mercato a investimenti esteri.[9] La repressione violenta delle proteste di Tiananmen e le conseguenti sanzioni da diversi Stati[10] non fermano la politica del Partito Comunista che, dopo il ritorno di Hong Kong e Macao, porta l'economia cinese ai primi posti del globo.

    Anche l'occidentalizzazione della Cina, tentata più volte dagli europei a partire dal XVII secolo e culminata con l'irruzione coloniale dalla seconda metà del XIX secolo, è stata assorbita e trasformata nel corso del XX secolo in una singolare forma di comunismo nazionale, uno dei fattori dominanti nella scena internazionale del secondo dopoguerra, facendo dell'antico "regno di mezzo" uno dei poli della politica mondiale anche nell'era post-Mao.

    La Cina come potenza emergente  Shanghai è la capitale economica della Cina e il maggior porto per merci del mondo

    L'importanza della Cina nel ventunesimo secolo[11][12] si riflette in virtù del suo ruolo come prima potenza economica per prodotto interno lordo; è inoltre membro fondatore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (è uno dei cinque membri permanenti con il diritto di veto), aderisce al Shanghai Cooperation Organisation (SCO) e fa parte del OMC, dell'APEC, dell'ASEAN, del G2 e del G20. Con l'introduzione della riforma economica basata sul capitalismo nel 1978 la Cina è diventata il Paese con lo sviluppo economico più veloce al mondo, primo maggiore esportatore (2008) e il primo più grande importatore di merci (2010).[13]

    Molti studiosi hanno definito la Cina come la nuova superpotenza militare emergente; già nel 1964 riesce a sviluppare i suoi armamenti nucleari e mantiene dalla fine della seconda guerra mondiale l'esercito di terra numericamente più grande al mondo (Esercito di Liberazione Popolare), il suo budget per la difesa (con un aumento annuale più 10%) è secondo solo a quello degli Stati Uniti. La rapida industrializzazione e le riforme di mercato hanno ridotto il suo tasso di povertà dal 53% nel 1981 all'8% nel 2001.[14] Tuttavia la Repubblica Popolare Cinese è ora di fronte a una serie di altri problemi, tra cui il rapido invecchiamento della popolazione a causa della politica del figlio unico (一孩政策),[15] le tensioni con Hong Kong, Taiwan e la minoranza uigura in Xinjiang (vedi il genocidio culturale degli uiguri e i campi di rieducazione dello Xinjiang), un ampliamento urbano-rurale, uno squilibrio economico tra regioni costiere e interne e il degrado ambientale.[16][17]

    ^ Storia della Cina, Laterza, p. 23, ISBN 978-88-420-7903-3. ^ Per l'intero paragrafo cfr. Vogelsang, pagina 8. ^ a b Vogelsang, pagina 10. ^ Vogelsang, pagine 11-12. ^ (EN) Donald F. Busky, Communism in History and Theory: Asia, Africa, and the Americas, Greenwood Publishing Group, 2002, ISBN 978-0-275-97733-7. URL consultato il 5 settembre 2020. ^ https://web.archive.org/web/20120210190821/http://en.chinaelections.org/newsinfo.asp?newsid=18328 ^ (EN) Jonathan Mirsky, Unnatural Disaster, in The New York Times, 7 dicembre 2012. URL consultato il 5 settembre 2020. ^ Holmes, Leslie. Communism: A Very Short Introduction (Oxford University Press 2009). ISBN 978-0-19-955154-5. p. 32 ^ (EN) Martin Hart-L, sberg, Paul Burkett, Monthly Review | China and Socialism: Market Reforms and Class Struggle, su Monthly Review. URL consultato il 5 settembre 2020. ^ The Impact of Tiananmen on China's Foreign Policy, su web.archive.org, 4 aprile 2014. URL consultato il 5 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2014). ^ Peter Gordon, Review of "China: The Balance Sheet -- What the World Needs to Know Now About the Emerging Superpower", su asianreviewofbooks.com, The Asia Review of Books. URL consultato il 24 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2012). ^ Lyman Miller, China an Emerging Superpower?, su stanford.edu, Stanford Journal of International Relations. URL consultato il 24 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2014). ^ Country profile: China, su news.bbc.co.uk, BBC News, 1º luglio 2009. URL consultato il 14 luglio 2009. ^ (EN) Fighting Poverty: Findings and Lessons from China’s Success, su econ.worldbank.org, World Bank. URL consultato il 20 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2013). ^ Jim Landers China's rapidly aging population may strain its economy, su globalaging.org, 11 agosto 2008. URL consultato il 15 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2015). ^ Pechino's Olympic Quest: Turn Smoggy Sky Blue - New York Times, su nytimes.com. ^ Asia-Pacific | China fails environment targets, BBC News, 10 gennaio 2007. URL consultato il 15 giugno 2009.
    Leggi meno

Frasario

Ciao
你好
Mondo
世界
Ciao mondo
你好世界
Grazie
谢谢
Arrivederci
再见
是的
No
Come stai?
你好吗?
Bene grazie
好的,谢谢
Quanto costa?
多少钱?
Zero
Uno

Dove puoi dormire vicino Cina ?

Booking.com
489.333 visite in totale, 9.196 Punti di interesse, 404 Destinazioni, 160 visite oggi.