Chiesa di Santa Barbara (La Valle)
46.659422°N 11.93087°E46.659422; 11.93087
La chiesa di Santa Barbara (dlijia de Santa Berbura in ladino) è una chiesa di La Valle in Alto Adige. Fa parte del decanato Val Badia e la sua costruzione risale al XV secolo.
La piccola chiesa di Santa Barbara sorge sul versante settentrionale della Val di Spessa, sopra l'attuale abitato di La Valle, vicino al vecchio centro del paese e alla vecchia parrocchiale in rovina in località Dlijia Vedla. La chiesetta è posta in una particolare e scenografica posizione, infatti se la si ammira dalla vicina vila di Tolpëi, dal lato dell'abside, la chiesetta viene incorniciata dal Gruppo delle Odle e dal Sass de Putia, mentre se la si guarda dalla strada che la collega a Cians, il Sasso di Santa Croce le fa da quinta scenica.
La chiesa venne completata nel 1490 e consacrata il 15 maggio del 1491 dal vescovo ausiliario Konrad.[1] La chiesa è dedicata al culto di Santa Barbara, protettrice dagli incendi e dai fulmini, patrona dei minatori e dei vigili del fuoco,[2] a San Floriano, anche esso patrono dei vigili del fuoco e protettore dagli incendi[3]. Dagli atti della consacrazione risulta anche dedicata al culto di tutti i santi. Di questa ultima dedica rimane a testimonianza un affresco alla sinistra dell'altare[1].
La presenza di una seconda chiesa, oltre quella parrocchiale, nel centro del paese, caso unico in Val Badia, non deve stupire data l'importante influenza e benessere raggiunto dalla corporazione dei minatori di La Valle, importante centro minerario argentifero in epoca medievale[4]. Il legame della chiesa di Santa Barbara con la corporazione dei minatori ha dato origine alla credenza popolare che essa fosse usata come tesoreria della corporazione e che pertanto sotto il pavimento della chiesa o nei suoi paraggi fossero celati i fondi della corporazione. Da questa credenza trae origine la leggenda ladina del "tesoro di Santa Barbara".[5]
Una ipotesi molto popolare, ma priva di ogni fondamento, riportata frequentemente sugli opuscoli e siti turistici, nonché sulla tavola informativa posta all'entrata della chiesa è quella suggerita dallo storico dell'arte Karl Gruber[6] che lega l'erezione della chiesa al Tru dla Vena. Il Tru dla Vena (Strada della Vena) metteva in comunicazione le fucine di Piccolino all'importante miniera episcopale del Fursil. Secondo questa ipotesi tale strada di trasporto del ferro grezzo sarebbe passata proprio accanto alla chiesa. Lo stesso Gruber però non apporta alcun documento a sostegno della sua tesi se non il patronato della chiesa che però è facilmente spiegabile con la presenza di minatori nella stessa La Valle. Oltre a ciò la stesura del Tru de la Vena prende avvio solo nel XVI secolo come è ben documentato nei archivi episcopali[7], molto dopo l'erezione della chiesa rendendo chiara l'assenza di legami fra questa e le Miniere del Fursil.
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