Utvrda sv. Nikole

( Fortezza di San Nicolò )

La fortezza di San Nicolò (chiamata anche fortezza di San Niccolò o di San Nicola; in croato tvrđava Sv. Nikole) è un forte marittimo veneziano situato nelle vicinanze della città di Sebenico, nella Dalmazia centrale, in Croazia.

Il forte di San Nicolò venne costruito dalla Repubblica di Venezia nel XVI secolo sull'isola di Ljuljevac, che si trova di fronte al faro della spiaggia di punta Sant'Andrea (rt Jadrija), sul lato sinistro (meridionale) dello sbocco del canale marittimo di Sant'Antonio (kanal Sv. Ante), il quale conduce alla città di Sebenico.

La struttura rinascimentale costituisce uno dei rari esempi di fortificazione a forma triangolare, nonché una delle prime realizzazioni della cosiddetta opera a corno o a tenaglia.

Dal 9 luglio 2017 la fortezza di San Nicolò è stata riconosciuta dall'UNESCO quale patrimonio dell'umanità all'interno del sito transnazionale delle Opere di difes...Leggi tutto

La fortezza di San Nicolò (chiamata anche fortezza di San Niccolò o di San Nicola; in croato tvrđava Sv. Nikole) è un forte marittimo veneziano situato nelle vicinanze della città di Sebenico, nella Dalmazia centrale, in Croazia.

Il forte di San Nicolò venne costruito dalla Repubblica di Venezia nel XVI secolo sull'isola di Ljuljevac, che si trova di fronte al faro della spiaggia di punta Sant'Andrea (rt Jadrija), sul lato sinistro (meridionale) dello sbocco del canale marittimo di Sant'Antonio (kanal Sv. Ante), il quale conduce alla città di Sebenico.

La struttura rinascimentale costituisce uno dei rari esempi di fortificazione a forma triangolare, nonché una delle prime realizzazioni della cosiddetta opera a corno o a tenaglia.

Dal 9 luglio 2017 la fortezza di San Nicolò è stata riconosciuta dall'UNESCO quale patrimonio dell'umanità all'interno del sito transnazionale delle Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale.

 Mappa di Sebenico del XVI secolo  Bene protetto dall'UNESCOOpere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale  Patrimonio dell'umanità  Tipoculturali Criterio(iii)(iv) PericoloNon in pericolo Riconosciuto dal2017 Scheda UNESCO(EN) Venetian Works of Defence between 15th and 17th centuries: Stato da Terra-western Stato da Mar
(FR) Scheda  Castel de S. Nicholo

Il forte prese il nome dal monastero benedettino di San Nicola che era sito sull'isolotto e che venne distrutto per realizzare la fortificazione. Prima della costruzione del forte vi erano anche due torri medievali (anch'esse demolite) poste ai lati del canale di Sant'Antonio, da cui era stesa una catena con lame di ferro per prevenire l'ingresso non voluto di navi e imbarcazioni.

Le ragioni che portarono alla costruzione della fortezza furono conseguenza della caduta della città di Scardona in mano dei turchi nel 1522: tale conquista permetteva agli ottomani una comoda posizione per i propri collegamenti marittimi all'interno del territorio già conquistato e in particolare per il commercio ed esportazione delle materie prime.
Dato l'avanzamento dell'espansione turca, la città e il porto di Sebenico erano evidentemente minacciati, essendo una delle città veneziane strategicamente più importanti della costa dell'Adriatico. Sebenico era infatti considerata una città portuale sicura, dal momento che si può accedere ad essa solo attraverso l'unico ingresso costituito dal lungo canale di Sant'Antonio che conduce alla baia di Sebenico: per tale motivi la Repubblica di Venezia decise di realizzare una nuova fortezza a difesa del canale.

La prima proposta di costruire una fortezza risale al 1524 e il 30 aprile 1525, su richiesta della popolazione di Sebenico, il capitano veneziano Aloisio De Canal decise di costruire un forte sull'isola di Ljuljevac al fine di prevenire l'arrivo delle navi turco-ottomane.

Tuttavia per l'avvio dei lavori si dovette attendere l'arrivo in Dalmazia nel 1540 degli ingegneri militari veneziani Michele Sanmicheli e il nipote Giangirolamo,[1] il quale fece gettare le fondamenta del forte.[2] In particolare, quest'ultimo progettò un piano di difesa che includeva sia il miglioramento del sistema di fortificazione esistente sia la costruzione di nuove strutture difensive, tra cui una nuova da realizzare sull'isola di Ljuljevac. I nuovi piani difensivi furono subito accettati dalle autorità veneziane, dato che la priorità era quella di difendere la città dalla minaccia che poteva venire dal mare, e i lavori di costruzione della fortezza di San Nicolò iniziarono nello stesso anno 1540 e si conclusero nel 1547.[3]

Il monastero di San Nicola venne demolito, mentre l'omonima chiesa venne sostituita da una nuova cappella edificata nell'angolo nord-occidentale della terrazza della fortezza.

La fortezza venne armata con 32 cannoni, sebbene l'imponente aspetto e le dimensioni rappresentassero una minaccia più grande per il nemico rispetto all'artiglieria.

 Accesso alla fortezza

La città di Sebenico era protetta da quattro fortificazioni:

fortezza di San Nicolò (tvrđava Sv. Nikole); fortezza di San Michele (tvrđava Sv. Mihovila), distrutta nel 1221 dai cittadini sebenzani per cacciare il rettore croato Domaldo e affermare l'indipendenza comunale; in seguito fu ricostruita col nome di castello di Sant'Anna[4][5][6] o forte di Sant'Anna[7] (trdava Sv. Ana) e risulta essere la più antica fortificazione della città; fortezza di San Giovanni (tvrđava Sv. Ivana), eretta dai Veneziani nel 1646 a quota 125 m[5][8]; fortezza detta il Barone[5][9] (tvrđava Šubićevac), così chiamata in memoria del barone Christoph Martin von Degenfeld che la fece erigere nel 1646[5][8].

Solo la fortezza di San Nicolò è situata sul mare, mentre le altre sono in terraferma.

^ Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Michele San Micheli, in Dizionario storico di architettura, vol. 2, Mantova, Fratelli Negretti, 1844, p. 399. ^ Giorgio Vasari, Delle vite più eccellenti, Giunti, 1568, pp. 514-515. ^ Andrea Marsanich, Sebenico, via al restauro della fortezza di San Nicola, 15 dicembre 2015. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Bonifacio171 ^ a b c d Alberi, pp. 725-726. ^ Rizzi, p. 528. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Rizzi495 ^ a b Rizzi, p. 529. ^ Bonifacio, p. 174.
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