Palau Güell

( Palazzo Güell )

Il Palazzo Güell (Palau Güell in catalano) è un palazzo di Barcellona ed è una delle opere dell'architetto Antoni Gaudí che sono state nominate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Questa nomina ha ufficialmente riconosciuto il suo valore universale e la sua unicità come capolavoro della creatività umana.

 Fotografia di Eusebi Güell risalente al 1915

Eusebi Güell i Bacigalupi, conte di Güell (1846-1918), fu uno dei più importanti imprenditori industriali della Catalogna dei suoi tempi, attivo anche in ambito politico, scientifico e letterario. Era figlio di Joan Güell i Ferrer (1800-1872), emigrante spagnolo in America che accumulò un'enorme fortuna a Cuba e di ritorno in Europa fu a sua volta promotore a Barcellona di diverse iniziative industriali, come la fabbrica El Vapor Vell, che conseguì l'esclusiva della fabbricazione in Spagna di velluto a coste. Dopo aver studiato diritto, economia e scienze applicate, Eusebi Güell fu il fondatore con Ferran Alsina della Colonia Güell, colonia pensata per i lavoratori della contigua industria tessile di Santa Coloma de Cervelló. Allo stesso tempo, intervenne come già accennato spesso in politica e in ampi settori culturali: nel 1875 fu eletto consigliere del consiglio comunale di Barcellona, nel 1878 deputato provinciale, e più tardi persino senatore del Regno di Spagna. Fu, per via del suo devoto amore alla cultura catalana, presidente dei Jocs Florals (1900) e membro della Reial Academia Catalana de Belles Arts de San Jordi, oltre che presidente del Centre Català.[1]

Nel 1878 Eusebi Güell fece conoscenza di Gaudí, dopo averne ammirato la vetrina per la Guantería Comella che l'architetto presentò all'Esposizione universale di Parigi del 1878.[2] Da allora ebbe inizio una lunga amicizia e una fruttuosa relazione professionale, culminata nella volontà di Güell di divenire mecenate di Gaudí e di commissionargli opere che poi gli avrebbero procurato grande fama internazionale, come la cripta della Colonia Güell, i padiglioni Güell o il celebre parco Güell.

Güell abitava in una casa nella Rambla de los Capuchinos, che aveva ereditato dal padre. Nella strada contigua, Conde del Asalto (l'attuale Nou de la Rambla), acquistò due immobili nella prospettiva di ampliare la propria residenza sulla Rambla: nel 1883 il n. 3 da Maria Toll i Serra, e nel 1886 il n. 5 dalla famiglia Boada Mas, per un totale di 408 m². In questi due edifici si insediavano un caseificio e diciassette domicili arredati, le cui rispettive famiglie furono quindi sfrattate. Nel 1887 Güell comprò anche l'immobile al n. 3 della calle Lancaster, e nel 1895 il n. 9 del Nou de la Rambla (angolo Lancaster) e i numeri 5 e 7 sempre di Lancaster, per cui egli arrivò praticamente a essere il proprietario di tutto l'isolato (con l'eccezione del n. 7 del Nou de la Rambla, che non riuscì ad acquistare).[3] Il progetto di Güell era quello di costruire una nuova abitazione che si collegasse con quella della Rambla mediante un patio interiore. L'incarico fu affidato a Gaudí, che nella progettazione si ispirò alla tradizione delle grandi case signorili catalane, come quelle presenti nella calle Montcada.[4]

 Foto di Gaudí nel 1910

Il processo amministrativo relativo all'edificazione ebbe inizio il 12 luglio 1886, quando Güell richiese al comune di Barcellona il permesso di costruire. L'autorizzazione amministrativa, tuttavia, non fu concessa immediatamente, a causa del diniego di Antoni Rovira i Trias, architetto municipale che osservò una violazione dell'articolo 25 delle Ordenanzas Municipales, secondo il quale le tribune delle facciate dovevano essere realizzate in ferro e vetro (e non in pietra come disposto da Gaudí). Superata questa opposizione in data 27 di luglio, probabilmente grazie agli influenti contatti di cui Güell disponeva nello stesso consiglio comunale, e ottenuto il permesso di demolizione dell'immobile ai nn. 3-5 del Nou de la Rambla il 23 di ottobre (con ratificazione da parte della Commissione datata al 6 novembre), il 12 novembre fu finalmente legittimato il permesso di costruire, ed ebbero inizio i lavori.[5]

Malgrado i lavori di decorazione si prolungarono fino al 1890, l'edificio fu inaugurato nel 1888, in concomitanza con l'Esposizione Universale che proprio in quegli anni si celebrava nel Parco della Cittadella a Barcellona. In ragione di tale evento il palazzo Güell fu visitato da personalità come la regina reggente Maria Cristina d'Asburgo-Teschen, il re Umberto I d'Italia e il presidente statunitense Grover Cleveland: Eusebi Güell era talmente orgoglioso del proprio edificio che non esitò nel 1910 a esporre gli elaborati grafici relativi al progetto alla esposizione dedicata a Gaudí tenutasi nel Grand Palais di Parigi nel 1910.[6]

Eusebi Güell visse nel palazzo fino al 1906, anno in cui traslocò alla Casa Larrard, nel parco Güell, dove visse fino alla sua morte nel 1918. Il palazzo Güell fu quindi ereditato dalla vedova del mecenate, Isabel López Bru (figlia del marchese di Comillas), e successivamente dalle figlie Maria Lluïsa e Mercè Güell i López. Durante la guerra civile spagnola il palazzo fu adibito a stazione di polizia. Nel 1944 fu oggetto degli interessi di un milionario statunitense che desiderava acquistarlo per poi smantellarlo pietra per pietra e riassemblarlo nel proprio paese natale: questa iniziativa, ovviamente, incontrò la ferma opposizione della Deputazione di Barcellona, che a cambio onorò Mercè Güell con una pensione vitalizia, e predispose che l'edificio non potesse mai essere alterato e che fosse destinato a una finalità culturale. Nel 1952, a seguito di questi eventi, si insediò nel palazzo la Asociación de Amigos de Gaudí (che vi rimase fino al 1968 quando venne istituita nel parco Güell la Casa-Museu Gaudí).[7]

Sin dalla sua acquisizione da parte della Deputazione il palazzo è stato sottoposto a numerosi interventi di restauro conservativo. Il primo è datato al 1945 e interessò in particolare la carpenteria, le vetrate, gli impianti elettrici e le decorazioni pittoriche. Il secondo fu eseguito tra il 1971 e il 1979 a carico di Jordi Querol i Piera e recuperò in particolar modo la facciata e la terrazza: nel 1983, sotto la direzione di Carles Buxadé e Joan Margarit, si effettuò un'indagine completa dello stato strutturale dell'edificio, le cui patologie vennero gradualmente sanate in fasi successive. Nel 1992 la Deputazione acquistò dai discendenti di Güell gran parte del mobilio originale del palazzo, il quale poté quindi essere riarredato come nel suo assetto originale. Nel 1998 si restaurarono l'oratorio e le opere pittoriche di Aleix Clapés, mentre al 2004-2011 risale l'ultimo intervento di restauro completo dell'edificio, grazie al quale questo è nuovamente aperto al pubblico e visitabile nella sua interezza.[8]

^ Galí, Lacuesta, pp. 16-20. ^ Galí, Lacuesta, p. 60. ^ González, p. 29. ^ Galí, Lacuesta, p. 70. ^ Bassegoda i Nonell, pp. 131-133. ^ Bassegoda i Nonell, p. 129. ^ Bassegoda i Nonell, p. 291. ^ González, pp. 31-34.
Fotografie di:
Jun Seita - CC BY 2.0
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