Glacier National Park (U.S.)

( Parco nazionale dei ghiacciai (Stati Uniti d'America) )

Il Parco nazionale dei ghiacciai (in inglese: Glacier National Park) è un parco nazionale degli Stati Uniti situato nel Montana, al confine con le province canadesi dell'Alberta e della Columbia Britannica. La zona protetta include due catene montuose, oltre 130 laghi, oltre 1.000 specie di piante e centinaia di diverse specie di animali. Questo vasto ecosistema incontaminato si estende su oltre 4.000 km² di territorio ed è stato definito il cuore dell'"ecosistema continentale", un'area individuata dai geografi larga circa 41.000 km².

La regione divenuta poi parco tutelato fu abitata per la prima volta dai nativi americani, venendo poi ripartita, in concomitanza con l'arrivo degli esploratori europei, tra le tribù della Confederazione dei Piedi Neri a est e le Teste Piatte nelle sezioni occidentali. Sotto pressione, i Piedi Neri cedettero le terre da loro frequentate con un trattato del 1895 al governo federale; successivamente, il territorio entrò a far parte de...Leggi tutto

Il Parco nazionale dei ghiacciai (in inglese: Glacier National Park) è un parco nazionale degli Stati Uniti situato nel Montana, al confine con le province canadesi dell'Alberta e della Columbia Britannica. La zona protetta include due catene montuose, oltre 130 laghi, oltre 1.000 specie di piante e centinaia di diverse specie di animali. Questo vasto ecosistema incontaminato si estende su oltre 4.000 km² di territorio ed è stato definito il cuore dell'"ecosistema continentale", un'area individuata dai geografi larga circa 41.000 km².

La regione divenuta poi parco tutelato fu abitata per la prima volta dai nativi americani, venendo poi ripartita, in concomitanza con l'arrivo degli esploratori europei, tra le tribù della Confederazione dei Piedi Neri a est e le Teste Piatte nelle sezioni occidentali. Sotto pressione, i Piedi Neri cedettero le terre da loro frequentate con un trattato del 1895 al governo federale; successivamente, il territorio entrò a far parte del parco. Subito dopo l'istituzione di quest'ultimo l'11 maggio 1910, una serie di hotel e chalet andò costruita dalla Great Northern Railway e oggi quegli edifici sono annoverati tra i monumenti storici nazionali e nel totale di 350 località iscritte nel Registro nazionale dei luoghi storici. Nel 1932 terminarono i lavori lungo la Going-to-the-Sun Road, in seguito designata monumento storico nazionale dell'ingegneria civile, che forniva una maggiore accessibilità per le automobili nel cuore del parco.

Le montagne locali iniziarono a formarsi 170 milioni di anni fa, quando le rocce antiche furono spinte verso est e verso l'alto e sopra strati rocciosi molto più giovani. Coinvolte in un processo noto come sovrascorrimento di Lewis, queste rocce sedimentarie sono considerate come alcune delle migliori custodi di fossili delle epoche storiche più antiche del pianeta Terra. Le forme attuali delle catene montuose Lewis e Livingston, il posizionamento e le dimensioni dei laghi costituiscono una testimonianza schiacciante di una massiccia azione glaciale, la quale ha scavato valli a forma di U e lasciato delle morene, permettendo la formazione di laghi. Il parco nazionale deve il suo nome ai circa 150 ghiacciai presenti al suo interno al momento dell'istituzione e risalenti alla piccola era glaciale; tuttavia, a causa del ritiro dei ghiacciai dovuto al riscaldamento climatico, nel 2010 rimanevano appena 37 ghiacciai, di cui solo 25 potevano essere considerati ancora attivi e con una superficie di almeno 10 ettari. Gli studiosi hanno stimato che, se le condizioni climatiche attuali persistono, potrebbero scomparire tutti entro il 2030.

Il Parco nazionale dei ghiacciai conta specie vegetali e animali quasi tutte non introdotte: si pensi a grandi mammiferi come l'orso grizzly, l'alce e la capra delle nevi, così come a esemplari rari o in pericolo quali il ghiottone e la lince canadese. Sono state documentate centinaia di specie ornitologiche, più di una dozzina di specie di pesci e alcuni rettili e anfibi, tutti distribuiti in ecosistemi che si alternano dalla prateria alla tundra. Le foreste sud-orientali, composte perlopiù da cedri rossi occidentali e tsughe, sono particolarmente esposte a incendi boschivi, i quali interessano praticamente ogni anno il parco dal 1964. Ben 64 incendi si verificarono nel 1936, il numero più alto mai registrato, mentre, nel 2003, sei roghi danneggiarono circa 550 km², oltre il 13% del parco. L'area protetta è situata a cavallo del Parco nazionale dei laghi Waterton, in Canada, e, quando viene talvolta considerata assieme a quest'ultima, le due regioni risultano conosciute come Parco internazionale della pace Waterton-Glacier, il primo del suo genere istituito al mondo nel 1932. Entrambi i parchi sono stati designati dalle Nazioni Unite come riserva della biosfera nel 1976 e nel 1995 come patrimonio dell'umanità. Nell'aprile 2017, il parco congiunto ha ricevuto una designazione provvisoria di qualità oro conferita dall'International Dark-Sky Association, la quale ha reso la prima non inclusa in una sola nazione.

Le origini  Accampamento dei Piedi Neri presso il lago St. Mary superiore, 1916 circa[1]

Secondo le prove archeologiche, i nativi americani giunsero per la prima volta nei dintorni dei ghiacciai locali circa 10.000 anni fa e presentavano legami con le attuali tribù dei Salish, dei Kootenai, degli Scioscioni e dei Cheyenne.[2] I Piedi Neri vivevano sulle pendici orientali di quello che in seguito divenne il parco, così come le grandi pianure immediatamente a est.[3] La regione del parco ha fornito ai Piedi Neri riparo dai rigidi venti invernali delle pianure, consentendo loro di integrare la tradizionale caccia ai bisonti con altra carne di selvaggina. Oggi, la riserva indiana omonima a quella popolazione confina con il parco a oriente, mentre l'area protetta dei Salish e dei Kootenai è localizzata a ovest e a sud del parco. Quando la Riserva dei Piedi Neri fu istituita per la prima volta nel 1855 dal trattato Lame Bull, includeva l'area orientale dell'attuale parco fino al Continental Divide: per i pellerossa, le montagne di questa zona, specialmente il Chief e la regione nel sud-est a Two Medicine, erano considerate la "spina dorsale del mondo" e ci si recava in loco per la ricerca di visione.[4] Nel 1895, Vitello Bianco, capo dei Piedi Neri, autorizzò la vendita dell'area montuosa, vasta grosso modo 3.200 km², al governo degli Stati Uniti per 1.5 milioni di dollari, con la consapevolezza che essi avrebbero mantenuto i diritti di sfruttamento della terra per la caccia fintanto che la striscia ceduta fosse divenuta "suolo pubblico degli USA".[5] Sulla scia delle delimitazioni operate al tempo, si è tracciata l'odierna delimitazione tra parco e riserva.[6][7]

«Lontano nel Montana nord-occidentale, celato dalla vista per via delle cime delle montagne, si trova un angolo non mappato: la corona del continente.»

(George Bird Grinnell (1901)[8])

Durante l'esplorazione del fiume Marias nel 1806, la spedizione di Lewis e Clark arrivò a circa 80 km da quello che oggi è il parco.[9] Una serie di esplorazioni dopo il 1850 contribuì a plasmare le conoscenze sull'area che in seguito divenne il parco; nel 1885 George Bird Grinnell assunse il noto esploratore (e in seguito autorevole autore) James Willard Schultz per guidarlo in una spedizione di caccia in quello che in seguito sarebbe diventato il parco.[10] Dopo diversi altri viaggi nella regione, Grinnell fu così ispirato dallo scenario che trascorse i successivi due decenni lavorando all'istituzione di un luogo tutelato a livello nazionale: gli sforzi proseguirono all'inizio del Novecento, quando Grinnell figurava ancora come principale promotore di tale proposta.[8] Pochi anni dopo la prima visita dello studioso appena citato, Henry Stimson e due compagni, tra cui un Piede Nero, scalarono la ripida parete est di Chief Mountain nel 1892.[11]

Nel 1891 la Great Northern Railway attraversò il Continental Divide all'altezza del passo di Marias (1.589 m), che si trova lungo il confine meridionale del parco. Nel tentativo di incentivare l'utilizzo della ferrovia, l'azienda che vi aveva lavorato pubblicizzò presto al pubblico gli splendori della regione ed esercitò delle pressioni sul Congresso degli Stati Uniti, riuscendo, nel 1897, ad assistere alla designazione della zona oggi parco nazionale come riserva forestale.[12] Assegnato quest'ultimo riconoscimento, l'estrazione mineraria risultava ancora consentita ma non ebbe un grande impatto commerciale. Al contempo, coloro che erano favorevoli a un'ulteriore protezione della regione proseguirono le loro campagne e nel 1910, sotto l'influenza del Boone and Crockett Club (un'associazione no profit), di George Bird Grinnell e di Louis W. Hill, presidente del Great Northern, fu presentato un disegno di legge al Congresso volto a rendere la regione parco nazionale.[13] L'iter parlamentare culminò con la promulgazione della norma fu suggellato dal presidente William Howard Taft nel 1910.[13] Nel medesimo anno, Grinnell riportava: "Questo parco, il paese lo deve al Boone and Crockett Club, i cui membri che scoprirono la regione suggerirono di tenere in considerazione l'idea, consentirono l'introduzione del disegno di legge al Congresso e risvegliarono l'interesse sulla stessa in tutto il Paese".[14]

Da maggio ad agosto 1910, il supervisore della riserva forestale, Fremont Nathan Haines, gestì le risorse del parco come primo sovrintendente ad interim, prima che gli subentrasse a pieno titolo William Logan. Mentre la designazione di riserva forestale confermò i tradizionali riconosciuti ai Pieri Neri, quella del parco nazionale non fa alcun riferimento ai nativi americani. La posizione di Washington, secondo cui con la designazione speciale di parco nazionale le montagne avessero perso il proprio "status di suolo pubblico" e i precedenti diritti, fu avallata la Corte dei reclami nel 1935. Alcuni Piedi Neri, da par loro, ritenevano che i diritti tradizionalmente riconosciuti esistessero ancora de iure. Negli anni Novanta dell'Ottocento, lo scoppio di rivolte armate dovette essere scongiurato in più di un'occasione.[15]

La Great Northern Railway, sotto la supervisione del presidente Louis W. Hill, costruì un certo numero di hotel e chalet in tutto il parco negli anni '10 per promuovere il turismo: gli edifici, costruiti e gestiti da una filiale del Great Northern chiamata Glacier Park Company, vennero progettati sul modello delle architetture svizzere come parte del piano di Hill di elevare il sito al livello di una "Svizzera americana". Hill era particolarmente interessato a promuovere la presenza di artisti che si recassero nel parco, costruendo a tal scopo alloggi turistici che mostrassero il loro lavoro. I suoi hotel nel parco non realizzarono mai profitti di un certo spessore, ma attirarono migliaia di visitatori che venivano dal Grande Nord.[16] I vacanzieri, di solito, facevano viaggi a cavallo tra i lodge o utilizzavano i percorsi stagionali delle diligenze per accedere alle zone di Many Glacier a nord-est.[16]

Istituzione legislativa  L'hotel Many Glacier Hotel sul lago Swiftcurrent

Gli chalet, costruiti tra il 1910 e il 1913, includevano Belton, St. Mary, Going-to-the-Sun, Many Glacier, Two Medicine, Sperry, Granite Park, Cut Bank e lago Gunsight. La ferrovia consentì inoltre la costruzione del lodge Glacier Park, adiacente al parco sul lato orientale, e l'albergo Many Glacier, localizzato sulla sponda orientale del lago Swiftcurrent.[16] Louis Hill curò personalmente il posizionamento di tutte le strutture, basandosi sulla spettacolarità dei paesaggi. Un altro collaboratore, John Lewis, costruì l'hotel Lewis Glacier sul lago McDonald nel 1913-1914: la Great Northern Railway lo rilevò nel 1930 e lo ribattezzò in un secondo momento come lodge del lago McDonald.[17] Alcuni degli chalet si trovavano in località remote dell'entroterra, accessibili solo tramite sentiero: è il caso di Sperry, Granite Park e Belton, gli unici ancora attivi raggiungibili soltanto percorrendo vie impervie.[18] Gli chalet e gli hotel sopravvissuti all'interno del parco sono ora catalogati come monumenti storici nazionali, mentre 350 tra edifici e strutture all'interno del parco sono elencati nel registro nazionale dei luoghi storici, tra cui stazioni dei guardaparchi, cabine di pattuglia, vedette antincendio e costruzioni destinate ad altro scopo.[19][20]

Dopo che il parco prese forma e i visitatori cominciarono ad utilizzare più spesso le automobili, sono stati avviati i lavori sulla via Going-to-the-Sun, lunga 85 km e completata nel 1932. Conosciuta anche semplicemente come Sun Road, la strada taglia in due il parco e costituisce l'unico percorso che si avventura in zone incontaminate, superando il Continental Divide all'altezza del passo di Logan (2.026 m). Pure il tracciato stradale è elencato nel registro nazionale dei luoghi storici e, nel 1985, è stato designato come monumento storico nazionale dell'ingegneria civile.[21] Un altro percorso, il quale procede lungo il confine meridionale tra il parco e le foreste nazionali, è la US Route 2, che attraversa il Continental Divide presso il passo di Marias e collega le città di West Glacier ed East Glacier.[22]

Il Civilian Conservation Corps (CCC), un'agenzia creata nel periodo del New Deal allo scopo di fornire assistenza ai giovani, giocò un ruolo fondamentale tra il 1933 e il 1942 nello sviluppo sia del parco dei ghiacciai che di quello di Yellowstone. I progetti del CCC includevano il rimboschimento, il potenziamento dei siti idonei a consentire il campeggio, la costruzione di sentieri, la riduzione e la prevenzione del rischio di incendi.[23] L'aumento del traffico automobilistico attraverso il parco durante gli anni '30 portò alla costruzione di nuove strutture in concessione allo Swiftcurrent e al Rising Sun, entrambi pensati per il turismo automobilistico e annoverati nel registro nazionale.[24]

Gestione odierna  Costruzione di strade lungo la via Going-to-the-Sun con il monte omonimo sullo sfondo, 1932

L'Organic Act del 25 agosto 1916 istituì il National Park Service in qualità di agenzia federale: fu questa ad essere responsabile del sito dal XX secolo. Nell'atto istitutivo si leggeva che l'ente doveva perseguire il compito "di promuovere e regolamentare l'uso dei [...] parchi nazionali [...] il cui scopo è preservare il paesaggio e la natura e gli oggetti storici e la fauna selvatica in essi contenuta e per provvedere al godimento degli stessi in modo e con mezzi tali da lasciarli intatti per il godimento delle generazioni future".[25] Stando a quanto recitava l'atto, la caccia è illegale nel parco, così come l'estrazione mineraria, il disboscamento, la rimozione di risorse naturali o culturali, l'esplorazione petrolifera e del gas naturale. Queste restrizioni, tuttavia, hanno causato molti conflitti con l'adiacente riserva indiana dei Piedi Neri. Quando essi vendettero la terra al governo degli Stati Uniti, fu con la stipula di poter mantenere i loro diritti di utilizzo dell'area, molti dei quali (come la caccia) stridevano con queste normative.[5]

Nel 1974, è stato presentato al Congresso uno studio ambientale che ha identificato il 95% dell'area del parco come idoneo a permettere la sopravvivenza del naturale ecosistema. A differenza di alcuni altri parchi, tale sito non gode ancora della protezione come wilderness.[26]

La tutela del sito da parte dell'ente responsabile è diventata ancora più importante da quando, nel 1995, l'UNESCO l'ha dichiarato patrimonio dell'umanità.[27] La sede locale del National Park Service, localizzata a West Glacier, nello Stato del Montana, si occupa della supervisione e della registrazione degli afflussi di persone, salite nel corso del terzo millennio. In previsione del 100º anniversario del parco, nel 2010, è stata completata una massiccia opera di ricostruzione della via Going-to-the-Sun. La Federal Highway Administration ha supervisionato il progetto di ricostruzione in collaborazione con il National Park Service.[28] Alcune riabilitazioni di strutture importanti come i centri visitatori e gli hotel storici, così come i miglioramenti negli impianti di trattamento delle acque reflue e nei campeggi, dovrebbero essere completati entro la data dell'anniversario.[29] Il National Park Service è impegnato in studi sulla pesca per il lago McDonald allo scopo di valutare lo stato e sviluppare programmi di protezione per migliorare le popolazioni ittiche autoctone.[30] Il restauro dei sentieri del parco, i programmi educativi e per i giovani, i miglioramenti apportati in riferimento ai sentieri e molti programmi comunitari sono stati pianificati e sono in corso.[31]

 Il lago Saint Mary e l'isola Wild Goose

Nel 2017, lo chalet Sperry, che rientrava le strutture edificate nei primi decenni del secolo scorso, ha chiuso anticipatamente per la stagione per via del grande incendio che ha mandato in fiamme tutte le sale interne della struttura, lasciando solo l'esterno in pietra in piedi. A causa dei danni, lo chalet è rimasto chiuso a tempo indeterminato, con la muratura esterna che è stata sistemata solo nell'autunno del 2017: la chiusura dei lavori era prevista per il 2018 o del 2019, con una riapertura da eseguire nel miglior caso nel luglio del 2020.[32][33]

Il totale di introiti incassato nel 2016 ammontava a 13.803 milioni di dollari, quello dell'anno successivo è invece sceso leggermente a 13.777 milioni.[34] Il numero dei visitatori recatisi in visita nel sito naturale si è attestato intorno ai circa 3,5 milioni nel 2019, superando il precedente picco del 2017 di 3,31 milioni.[35][36] I turisti si sono attestati dal 2012 sempre al di sopra dei 2 milioni e il dato è cresciuto con netta costanza dal 2014 al 2018.[37] Le statistiche hanno subito un drastico calo per via della pandemia di COVID-19: le restrizioni oggi in vigore impongono l'uso di mascherine chirurgiche in luoghi chiusi sia per il personale sia per i turisti, l'accesso a un numero limitato di estranei e solo da ingressi prestabiliti (su quest'ultimo punto l'ente si sta muovendo per ripristinare lo status del 2019, riaprendo l'accesso orientale dall'estate del 2021).[38]

^ (EN) James Willard Schultz, Blackfeet Tales of Glacier National Park, Boston, Houghton, Mifflin & Co., 1916. ^ (EN) History and Culture, su National Park Service. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) American Indian Tribes, su National Park Service. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) David Rockwell, Exploring Glacier National Park, Globe Pequot Press, 2002, p. IX, ISBN 978-07-62-72354-6. ^ a b (EN) Mark David Spence, Dispossessing the Wilderness, New York, Oxford University Press, 1999, p. 80, ISBN 978-0-19-514243-3. ^ (EN) Samantha Weber, The Blackfeet Nation is opening its own national park, su High Country News, 23 aprile 2019. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Christopher S. Ashby, Blackfeet Agreement of 1895 and Glacier National Park, University of Montana ScholarWorks, 1985, p. 14. URL consultato il 16 maggio 2021. ^ a b (EN) Maddie Spalding, Glacier National Park, ABDO, 2016, p. 33, ISBN 978-16-80-79857-9. ^ Early Settlers, su National Park Service, 13 giugno 2016. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Warren L. Hanna, The Life and Times of James Willard Schultz (Apikuni), Norman, University of Oklahoma Press, 1986, pp. 133–145, ISBN 978-0-8061-1985-4. ^ (EN) Donald H. Robinson, Through The Years In Glacier National Park, Glacier Natural History Association, Inc., maggio 1960, p. 20. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ Reinhold Messner e Roberto Mantovani, Il duca dell'avventura, Mondadori, 2009, p. 69, ISBN 978-88-37-06937-7. ^ a b (EN) People, su National Park Service, 22 agosto 2016. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) History of the Boone and Crockett Club, su boone-crockett.org. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Thomas Register of American Manufacturers and Thomas Register Catalog File, vol. 2, Thomas Publishing Company, 2003, p. 2190. ^ a b c (EN) Historic Lodges and Chalets, su National Park Service. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Lake McDonald Lodge, su glaciernationalparklodges.com. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Ray Djuff e Chris Morrison, Glacier's Historic Hotels & Chalets: View with a Room, Farcountry Press, 2001, p. 161, ISBN 978-15-60-37170-0. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore xpl ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore vup ^ (EN) Going-to-the-Sun Road: A Model of Landscape Engineering (Teaching with Historic Places), su National Park Service. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) George Cornelius Ruhle, Roads and Trails of Waterton-Glacier National Parks: The Ruhle Handbook, J. W. Forney, 1972, p. 33. ^ (EN) Civilian Conservation Corps in Montana: 1933-1942, su westernplanner.org. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) National Park Service, Draft General Management Plan, Environmental Impact Statement, U.S. Department of the Interior, 1998, p. 145. ^ (EN) Organic Act of 1916, su National Park Service. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Mammals, su National Park Service, 5 marzo 2008. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ben334 ^ (EN) Going-to-the-Sun Road project, su U.S. Department of Transportation, 14 aprile 2010. URL consultato il 18 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2013). ^ (EN) Congresso degli USA, Department of the Interior and Related Agencies Appropriations for 2005, U.S. Government Printing Office, 2004, p. 1810, ISBN 978-01-60-69712-8. ^ (EN) Fishing, su National Park Service, 11 ottobre 2018. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Park-Current-Projects, su Glacier National Park Conservancy, 29 ottobre 2020. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Sperry Chalet Environmental Assessment Complete Subscribe RSS Icon, su National Park Services, 17 maggio 2018. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Sean Wells, Glacier National Park officials celebrate reopening of Sperry Chalet, su kpax.com, 26 febbraio 2020. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Budget Justifications and Performance Information: Fiscal Year 2018 (PDF), National Park Service, The Department of the Interior, 2018, p. 156. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ Stats Report Viewer, su irma.nps.gov. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ Statistiche fornite dal National Park Service, su irma.nps.gov. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Glacier Park Sees Second Busiest July on Record, su Flathead Beacon, 14 agosto 2018. URL consultato il 18 maggio 2021. ^ (EN) Glacier National Park Status Update, su nps.gov. URL consultato il 18 maggio 2021.
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