Contesto di Impero achemenide

L'impero achemenide (in persiano Haχāmanišiyā; in greco antico: Ἀχαιμενίδαι; in persiano antico 𐎧𐏁𐏂, traslitterato Xšāça cioè "L'impero"), detto anche primo impero persiano per distinguerlo dal secondo impero persiano guidato dai Sasanidi, fu un'entità politica comprendente l'attuale Persia e numerosi altri domini, fondata nel 550 a.C. da Ciro II di Persia. Per le sue conquiste l'impero achemenide fu il secondo più esteso della storia antica dopo l'impero nomade degli Xiongnu; sul finire del VI secolo a.C. arrivò a comprendere: a est la valle dell'Indo, a nord la parte meridionale del lago d'Aral, del mar Caspio e del Mar Nero fino alla Crimea, a ovest l'Europa sudorientale e la Libia, a sud l'Egitto, la Mesopotamia e la costa del Golfo Persico e del Mar Arabico.

Al suo apice l'impero governava sul 44 - 52% della popolazione mondiale, la più alta percentuale mai raggiunta da nessun altro impero o Stato in tutta la ...Leggi tutto

L'impero achemenide (in persiano Haχāmanišiyā; in greco antico: Ἀχαιμενίδαι; in persiano antico 𐎧𐏁𐏂, traslitterato Xšāça cioè "L'impero"), detto anche primo impero persiano per distinguerlo dal secondo impero persiano guidato dai Sasanidi, fu un'entità politica comprendente l'attuale Persia e numerosi altri domini, fondata nel 550 a.C. da Ciro II di Persia. Per le sue conquiste l'impero achemenide fu il secondo più esteso della storia antica dopo l'impero nomade degli Xiongnu; sul finire del VI secolo a.C. arrivò a comprendere: a est la valle dell'Indo, a nord la parte meridionale del lago d'Aral, del mar Caspio e del Mar Nero fino alla Crimea, a ovest l'Europa sudorientale e la Libia, a sud l'Egitto, la Mesopotamia e la costa del Golfo Persico e del Mar Arabico.

Al suo apice l'impero governava sul 44 - 52% della popolazione mondiale, la più alta percentuale mai raggiunta da nessun altro impero o Stato in tutta la storia mondiale (le esatte cifre sono però dibattute e molto incerte). Questo fu possibile perché fino al IV secolo a.C. la maggior parte degli abitanti del mondo era concentrata proprio tra Persia ed Egitto; alcuni storici portano la stima addirittura al 71%, ma questo dato è ritenuto eccessivo. L'impero controllava inoltre il 64-68% della popolazione asiatica, secondo in questo solo all'impero medo da cui esso stesso deriva. Per il fatto di governare circa metà della popolazione mondiale, nonché per la sua estensione che comprendeva la maggior parte del mondo conosciuto, l'impero achemenide è spesso considerato quello che arrivò più vicino al dominio del mondo nel corso della storia (ovviamente parametrizzato alla sua epoca e ai mezzi disponibili). Fu inoltre il primo stato a definirsi con un termine traducibile con "impero", appunto Xšāça.

Tutto l'impero era saldamente controllato dal Gran Re, cui sottostavano i satrapi, e collegato in ogni punto grazie a un efficiente sistema di strade e di posta, velocizzata dagli spostamenti a cavallo e dalla presenza di stazioni di sosta. Il Gran Re era venerato come un Dio Re a tutti gli effetti e si proclamava "Re di tutte le terre", "Re del Mondo", "Re dei Quattro Angoli della Terra" e "Re dell'universo", titoli già usati da sovrani precedenti in aggiunta al più classico "Re dei re".

L'impero persiano entrò in una grave crisi nel IV secolo, crollando nel 332 a.C. in seguito alla battaglia di Gaugamela e alla vittoria dei Macedoni guidati da Alessandro Magno. La parte occidentale passò ad Alessandro, che aveva sconfitto Besso, mentre quella orientale (4,5 milioni di km²) fu divisa in varie signorie. Il condottiero macedone però mantenne la cultura e lo stile di governo (dimostrando un gran sincretismo e rispetto) dell'impero fino al 323 a.C., l'anno della sua morte.

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