Contesto di Mauritania

La Mauritania (berbero: Cengiṭ o Agawej o Agawec, arabo: موريتانيا o شنقيط), ufficialmente Repubblica Islamica della Mauritania (in arabo: الجمهورية الإسلامية الموريتانية‎, al-Jumhūriyyah al-Islāmiyyah al-Mawrītāniyyah) è uno Stato dell'Africa occidentale, confinante con il Sahara Occidentale a nord, l'oceano Atlantico ad ovest, il Senegal a sud-ovest, il Mali a sud e ad est, e l'Algeria a nord-est.

Da non confondersi con l'antica regione della Mauretania, è attraversata al proprio interno dal confine tra mondo arabo e Africa nera; la capitale, e città più grande, è Nouakchott, posta sulla costa atlantica. In essa ha corso una moneta non decimale ed è uno dei 77 Stati in cui l'omosessualità è considerata un crimine, per legge punibile con la pena di morte (l'ultima esecuzione di pena capitale nel Paese risale al 1987, in...Leggi tutto

La Mauritania (berbero: Cengiṭ o Agawej o Agawec, arabo: موريتانيا o شنقيط), ufficialmente Repubblica Islamica della Mauritania (in arabo: الجمهورية الإسلامية الموريتانية‎, al-Jumhūriyyah al-Islāmiyyah al-Mawrītāniyyah) è uno Stato dell'Africa occidentale, confinante con il Sahara Occidentale a nord, l'oceano Atlantico ad ovest, il Senegal a sud-ovest, il Mali a sud e ad est, e l'Algeria a nord-est.

Da non confondersi con l'antica regione della Mauretania, è attraversata al proprio interno dal confine tra mondo arabo e Africa nera; la capitale, e città più grande, è Nouakchott, posta sulla costa atlantica. In essa ha corso una moneta non decimale ed è uno dei 77 Stati in cui l'omosessualità è considerata un crimine, per legge punibile con la pena di morte (l'ultima esecuzione di pena capitale nel Paese risale al 1987, inflitta a tre ufficiali dell'esercito condannati per alto tradimento).

La situazione socioeconomica del Paese è abbastanza critica, dal momento che circa il 45% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno.

Di più Mauritania

Informazioni di base
  • Prefisso telefonico +222
  • Dominio Internet .mr
  • Mains voltage 220V/50Hz
  • Democracy index 3.92
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 4614974
  • La zona 1030700
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Mauritania.

    Il nome Mauritania deriva dalle antiche tribù berbere dei Mauri e dal loro regno, la Mauretania, che divenne una provincia romana nel 33 d.C. I Romani chiamavano con il nome Mauri tutti i popoli nativi del Nordafrica.

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      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Mauritania.

    Il nome Mauritania deriva dalle antiche tribù berbere dei Mauri e dal loro regno, la Mauretania, che divenne una provincia romana nel 33 d.C. I Romani chiamavano con il nome Mauri tutti i popoli nativi del Nordafrica.

    Dal III al VII secolo d.C. le tribù berbere dal Nord Africa migrarono verso l'odierna Mauritania, spostando il popolo dei Bafours, abitanti originari di quella zona e antenati del popolo Soninke. I Bafours erano essenzialmente agricoltori e furono una delle prime popolazioni del Sahara ad abbandonare il tradizionale stile di vita nomade. Questo popolo migrò a sud a causa del progressivo inaridimento della zona del Sahara. A loro volta, tribù berbere, arabe e altri popoli centro-sahariani migrarono verso l'Africa occidentale.

    Nell'XI secolo la piccola tribù dei Bafours si era evoluta in un grande e relativamente ricco impero (impero Sononke), che si estendeva dall'odierno Stato del Ghana sino alla Mauritania, includendo parte di Senegal e Mali. Allo stesso modo, nel Nord Africa gli Arabi avevano conquistato gran parte della sponda sud del Mar Mediterraneo, nonché parte di Spagna, Portogallo e Sicilia. Le popolazioni berbere, seppur influenti, rimasero sostanzialmente senza potere, essendo state conquistate dall'impero Soninke.

    Nel 1076 monaci guerrieri musulmani attaccarono e conquistarono l'antico impero del Ghana. Durante i successivi cinquecento anni, gli Arabi, affrontando la fiera resistenza delle popolazioni locali (berbere e non berbere) riuscirono a dominare finalmente la Mauritania. La guerra mauritana dei trent'anni (1644-1674) fu l'ultimo e fallimentare tentativo di respingere gli invasori arabi.

    All'inizio del XX secolo la zona fu sottoposta alla dominazione francese. Durante il periodo coloniale, la popolazione locale rimase nomade, ma molti popoli sedentari, i cui antenati erano stati allontanati dalla Mauritania secoli prima, iniziarono a "ritornare" in Mauritania.

    Nel 1960 il Paese divenne indipendente. L'odierna capitale Nouakchott fu fondata dove sorgeva un piccolo villaggio coloniale, Ksar. In quell'anno il 90% della popolazione era ancora nomade. Con l'indipendenza, un gran numero di popoli indigeni (Haalpulaar, Soninke, Wolof) arrivarono in Mauritania, attraversando il fiume Senegal. Istruiti in francese, molti di loro divennero funzionari, soldati e amministratori del nuovo Stato.

    La parte del Paese più vicina alla cultura araba reagì, cercando di arabizzare molti aspetti della società, soprattutto lingua e leggi. Si sviluppò una frattura tra chi considerava la Mauritania uno Stato arabo e chi poneva maggiore importanza sugli aspetti non arabi. Questo disaccordo sulla visione della società mauritana si esternò durante gli "eventi del 1989", quando si verificarono episodi di violenza tra le due fazioni.

    La tensione è ancora una delle principali caratteristiche della vita politica mauritana.

     Incisioni rupestri in MauritaniaPreistoria

    I numerosi dipinti e incisioni rupestri nella parte inferiore di grotte e scogliere ci dicono che la Mauritania non è sempre stata una regione desertica, ma fertile e piena di corsi d'acqua. Il ritrovamento di ciottoli lavorati su due lati ci testimonia la presenza di esseri umani sin dal Paleolitico inferiore. Si stabilirono in epoca preistorica e protostorica popolazione melanoderme di cacciatori e pastori nomadi a cui si aggiunsero popolazioni berbere, che, fondendosi progressivamente con quelle autoctone, diedero origine ai Mauri.

    Epoca romana

    Il nome Mauritania deriva dalle antiche tribù berbere dei Mauri e dal loro regno, la parte settentrionale della Mauritania, che divenne parte della provincia romana della Mauretania nel 33 d.C. I Romani chiamavano con il nome Mauri tutti i popoli nativi del Nord Africa.

    L'Impero del Ghana
      Lo stesso argomento in dettaglio: Impero del Ghana.

    Dal III al VII secolo d.C. le tribù berbere dal Nord Africa migrarono verso l'odierna Mauritania, spostando il popolo dei Bafours, abitanti originari di quella zona e antenato del popolo Soninke. I Bafours erano essenzialmente agricoltori e furono una delle prime popolazioni del Sahara ad abbandonare il tradizionale stile di vita nomade. Questo popolo migrò a sud a causa del progressivo inaridimento della zona del Sahara. A loro volta, tribù berbere, arabe e altri popoli centro-sahariani migrarono verso l'Africa occidentale. Nell'XI secolo la piccola tribù dei Bafours si era evoluta in un grande e relativamente ricco impero (impero Sononke), che si estendeva dall'odierno Stato del Ghana sino alla Mauritania includendo parte del Senegal e del Mali. Allo stesso modo, nel Nord Africa gli Arabi avevano conquistato gran parte della sponda sud del Mar Mediterraneo, nonché parte della Spagna, del Portogallo e della Sicilia. Le popolazioni berbere, seppur influenti, rimasero sostanzialmente senza potere, essendo state conquistate dall'impero Soninke.

    L'Islamizzazione

    Nel 1076 guerrieri-eremiti musulmani attaccarono e conquistarono l'antico impero del Ghana. Durante i successivi cinquecento anni, gli Arabi, affrontando la resistenza delle popolazioni locali (berbere e non berbere), riuscirono a dominare la Mauritania. La guerra mauritana dei trent'anni (1644-1674) fu l'ultimo e fallimentare tentativo di respingere gli invasori arabi. In questo periodo i Mauri, dapprima predoni, si sedentarizzarono e vennero impiegati dai berberi almoravidi come mercenari nelle guerre con gli Stati vicini.

    La colonizzazione

    Gli inizi della colonizzazione si possono far risalire ai tentativi portoghesi del XV secolo; due secoli più tardi la regione vide la rivalità tra olandesi, francesi e inglesi per ottenere il monopolio del traffico degli schiavi e della gomma arabica.

    Nel 1903 la Mauritania viene definita dai francesi «protectorat des pays maures»; la zona fu governata da capi locali sotto il protettorato francese. Nel 1920 la Mauritania entra a far parte ufficialmente dell'Africa Occidentale Francese (AOF), ma solo nel 1934 i francesi avranno ragione della resistenza armata e nel 1936 completeranno l'occupazione militare.

    Nel 1946 la Mauritania raggiunge lo status di territorio d'oltremare francese e, il 10 novembre 1946, Ahmeddou Ould Horma Ould Pet diventa il primo deputato mauritano all'Assemblea nazionale francese.

    Nel 1958 la Mauritania ebbe accesso all'autonomia nel quadro della Comunità franco-africana. Durante il periodo coloniale, la popolazione locale rimase nomade, ma molti popoli sedentari, i cui antenati erano stati allontanati dalla Mauritania secoli prima, iniziarono a ritornare nel Paese.

    L'indipendenza

    Il 28 novembre 1960 il Paese divenne indipendente e Moktar Ould Daddah fu il primo presidente; tuttavia, i francesi mantennero il controllo sull'economia. L'odierna capitale Nouakchott fu fondata dove sorgeva un piccolo villaggio coloniale, Ksar. In quell'anno il 90% della popolazione era ancora nomade. Con l'indipendenza, un gran numero di popoli indigeni (Haalpulaar, Soninke, Wolof) arrivarono in Mauritania, attraversando il fiume Senegal. Istruiti in francese, molti di loro divennero funzionari, soldati e amministratori del nuovo Stato. La vita politica dello Stato è stata inizialmente caratterizzata dai contrasti con il Marocco per ragioni di frontiera.

    Nel 1972 il presidente Moktar Ould Daddah uscì dalla zona monetaria francese, istituendo l'ouguiya come valuta della Mauritania; nel 1974 nazionalizzò la MIFERMA (Società delle miniere di ferro della Mauritania). A causa di numerose difficoltà come il Polisario, i conflitti al confine nord, la siccità che nel 1975 decimò il bestiame e i relativi ingenti problemi economici, il governo si indebolì e il 10 luglio 1978 un golpe instaurò una dittatura militare. Nel 1984 l'ascesa al potere di Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya reindirizzò la Mauritania verso la democrazia, istituendo elezioni amministrative nel 1986 e una nuova costituzione aperta al multipartitismo e alla libertà di stampa. Le successive elezioni presidenziali del 1992 e 1997 videro ancora l'affermazione di Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya. Le presidenziali del 1997 furono caratterizzate dal boicottaggio dell'opposizione, che criticava la mancanza di trasparenza di tali elezioni.

    La parte del Paese più vicina alla cultura araba nel tempo cercò di arabizzare molti aspetti della società, soprattutto lingua e leggi. Si sviluppò una frattura tra chi considerava la Mauritania uno Stato arabo e chi poneva maggiore importanza sugli aspetti non arabi. Questo disaccordo sulla visione della società mauritana si esternò durante gli "eventi del 1989", quando si verificarono episodi di violenza tra le due fazioni. La tensione è ancora una delle principali caratteristiche della vita politica mauritana, ma un considerevole numero di persone, di entrambe le parti, è favorevole a una società pluralistica.

    Un colpo di Stato militare avvenuto la mattina del 3 agosto 2005, pianificato dal Conseil Militaire pour la Justice et la Démocratie, ha posto fine al governo ormai ventennale di Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya, approfittando della temporanea assenza del presidente, che si trovava in Arabia Saudita per i funerali di re Fahd; i golpisti hanno sferrato un assalto e conquistato i centri strategici del Paese, portando al potere Ely Ould Mohamed Vall, prima segretario della sicurezza personale del presidente. Il consiglio militare, nel primo comunicato, "si impegna di fronte al popolo a creare condizioni favorevoli alla nascita di una democrazia aperta e trasparente", precisando di restare al governo della repubblica islamica per due anni e di indire successivamente elezioni democratiche.

    Il colpo di stato del 2008

    L'11 marzo 2007, al primo turno delle elezioni, nessuno dei diciannove candidati superò il 50%, rendendo necessario il ballottaggio tra Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi, economista (e più volte ministro, appoggiato anche dai militari), e Mohamed Khouna Ould Haidalla, storico esponente dell'opposizione. Il 25 marzo 2007 Abdallahi divenne presidente con il 53% dei voti, al termine di un voto tranquillo e regolare, con un'affluenza del 67%.

    Il 24 dicembre 2007 quattro turisti francesi furono assassinati nella regione di Aleg. Per questo motivo, il governo francese cancellò l'edizione 2008 del rally di Dakar, nonostante le rassicurazioni del governo locale.

    Il 6 agosto 2008 le Forze armate presero il controllo del palazzo presidenziale nella capitale Nouakchott e unità dell'esercito circondarono i principali edifici pubblici. Furono arrestati il presidente Sidi Ould Cheikh Abdallah, il primo ministro Yahya Ould Ahmed Waghf e il ministro dell'Interno. A guidare il colpo di Stato fu proprio l'ex capo della Guardia presidenziale, il generale Mohamed Ould Abdel Aziz, che era stato rimosso dal presidente Abdallah insieme a diversi ufficiali. Come primo atto, i golpisti annullarono proprio le ultime nomine militari decise dal presidente.

    Il 9 agosto 2008 il presidente di turno dell'Unione africana, Bernard Membe, annunciò che "l'Unione africana sospenderà la Mauritania fino a quando la democrazia non sarà ripristinata nel Paese". Oltre alla condanna della Commissione europea e della Casa Bianca, arrivò anche la condanna di al-Qāʿida, che indicò come complici del golpe "Paesi miscredenti" come gli Stati Uniti, la Francia e Israele. Il 14 agosto 2008 la giunta militare nominò Moulaye Ould Mohamed Laghdaf, ex ambasciatore in Belgio, nuovo Primo ministro. Il 21 agosto 2008 la polizia arrestò l'ex premier Yahya Ould Ahmed El Waghef, che il giorno prima aveva guidato una grande manifestazione pacifica contro il colpo di Stato. Yahya Ould Ahmed El Waghef era stato arrestato il giorno del golpe insieme al presidente e liberato cinque giorni dopo. Subito dopo la liberazione si era impegnato in una grande campagna per far tornare Abdallahi presidente.

    Il 15 settembre 2008 dodici soldati mauritani di pattuglia nell'estremo nord del Paese (nei pressi di Toutine) vennero catturati in un'imboscata. Cinque giorni dopo furono ritrovati morti, sgozzati. L'attentato fu rivendicato dalla branca di al-Qāʿida nel Maghreb islamico. L'Unione europea espresse subito la propria "solidarietà" alla Mauritania "nella lotta contro il terrorismo". Il 5 ottobre 2008, alla vigilia della scadenza di un ultimatum posto dall'Unione africana, a Nouakchott, i manifestanti anti-golpisti del Fronte nazionale di difesa della democrazia (Fndd), sostenitori di Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi, vennero dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni. I manifestanti volevano il reintegro del presidente Sidi Ould Cheikh Abdallahi nelle sue funzioni entro il 6 ottobre, come espresso dal Consiglio di pace e di sicurezza dell'organizzazione continentale.

    Il 18 dicembre 2009 una coppia di italiani, Sergio Cicala e la moglie Philomène Kabouré (originaria del Burkina Faso), in viaggio nel deserto del Sahara, venne rapita. Il sequestro fu rivendicato dall'organizzazione Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, già nota come «al-Qāʿida per il Maghreb Islamico». I coniugi furono liberati il 17 aprile, dopo una lunga trattativa condotta dal presidente del Burkina Faso, Blaise Campaoré.

    Il 18 luglio 2010 Mohamed Ould Abdel Aziz, capo della giunta militare e autore del golpe del 6 agosto 2008, che aveva rovesciato il presidente Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi, fu eletto quarto presidente, con il 52% dei suffragi; egli si propose di combattere il terrorismo con il pugno di ferro.

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